Pranzo di Natale
I piatti della tradizione toscana

Azienda Agraria Chiarentana di Donata Origo

Il pranzo di Natale è il culmine delle festività: è il momento più intimo e familiare durante il quale si condivide il cibo e si gode della compagnia delle persone care senza frette e senza stress come, invece, accade tutto il resto dell’anno; è una sorta di rituale che ci fare stare bene, che ci rasserena, a cui nessuno di noi vuole rinunciare.

All’atto pratico di dover riempire quella tavola magica attorno a cui ci si riunisce, il Natale è anche il momento in cui si preparano quei piatti che raramente, o mai, vengono preparati tutto il resto dell’anno, quei piatti che automaticamente, al solo sentirne il profumo uscire dalla cucina, ci fanno subito pensare alle feste, all’infanzia.

pentole

Ogni località d’Italia e ogni famiglia ha i propri usi riguardo al pranzo di Natale. Sicuramente ognuno di noi ha almeno una ricetta della nonna tramandata di generazione in generazione senza la quale non sarebbe Natale. Ma, in linea di massima, ci sono delle tradizioni che, a livello locale, sono comuni più o meno a tutti.
Dunque, cosa si mangia in Toscana per il pranzo di Natale? Quali sono i piatti tradizionali?


Un vero banchetto dall’antipasto al dolce
A Natale non esistono limitazioni, non esistono diete: tutto ciò che a cui rinunciamo per creanza tutto il resto dell’anno, tutto ciò che mangiamo di solito con moderazione, al pranzo di Natale è presente in tavola baldanzosamente abbondante.
Visto che è festa, deve essere festa anche a tavola!
Quello di Natale, dalle nostre parti, più che un pranzo è un banchetto, che si snoda fra un antipasto vastissimo, più primi, più secondi e svariati dolci.

Nell’antipasto non possono mai mancare i crostini neri, quelli con i fegatini di pollo. Il piatto è famoso, associato inevitabilmente alla tradizione culinaria toscana. Ma non tutti, in Toscana, ci troviamo d’accordo sulla ricetta per uno specifico dettaglio: il pane va solo tostato o anche bagnato con il brodo di pollo prima di essere condito con la salsina di fegato? A noi, in verità, piacciono entrambe le versioni. Chissà quale adotteremo quest’anno?
Accanto ai crostini neri, sul piatto dell’antipasto, si trovano tante altre bruschette, i sottoli magari fatti in casa e gli immancabili salumi di ogni tipo.

Terminato l’antipasto è il momento di servire i primi. La tradizione vuole che il primo primo siano i tortellini in brodo di cappone. Ma non pensate che si tratti di una minestrina: è piuttosto una bella pasta ripiena fatta in casa in un brodo ricchissimo e saporitissimo!
Dopo questo piatto si aprono le danze con i grandi classici: tagliatelle, pappardelle, pici, ravioli, lasagne, cannelloni… Uno della lista? Due? Tutti? Chi lo sa…

Per i secondi è difficile sbagliare: ci vuole l’arrosto, ma non l’arrosto della domenica. Per Natale l’arrosto è misto, quanto più ricco possibile, con, a scelta, manzo, maiale, agnello, coniglio, pollo, faraona, piccione, oca, anatra, cinghiale e fagiano.

E, per finire, ecco in tavola i dolci tipici del Natale toscano, con i loro inconfondibili sapori antichi: i ricciarelli, il panforte e i cavallucci.

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