Pienza e il suo pecorino
Alla scoperta della città di Pio II

Azienda Agraria Chiarentana di Donata Origo

Pienza è uno dei borghi più interessanti della Val d’Orcia. Se vi trovate da queste parti non potete non visitarlo. Il suo centro storico è stato nominato patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO nel 1996.
Tra storia, bellezze architettoniche e prelibatezze culinarie ha molto da offrire.

Un po’ di storia


Pienza vuol dire “Città di Pio”, ovvero di Papa Pio II, che vi era nato e in seguito a un viaggio, vedendone il degrado, decise di rifondarci una città ideale.
Enea Silvio Piccolomini nasce nel 1405 a Corsignano e nel 1462 ci torna di passaggio durante un viaggio papale. Rimanendo molto colpito per la decadenza del suo paese natale, affida all’architetto Bernardo Rossellino il progetto di costruire sul vecchio borgo la sua città ideale.
L’intervento doveva riguardare la piazza e la via principale, intorno alle quali sono stati costruiti il Duomo e alcuni dei palazzi più importanti.

Le bellezze architettoniche di Pienza


Il centro storico di Pienza è stato dichiarato patrimonio dell’UNESCO nel 1996 ed è di epoca rinascimentale.
Su piazza Pio II si affacciano le principali bellezze architettoniche da visitare.

Il Duomo di Pienza


La concattedrale di Santa Maria Assunta è di epoca rinascimentale, ma ricorda molto le chiese gotiche.
La facciata è in travertino e dalla sua ripartizione fa intuire le tre navate interne. Sul timpano è presente lo stemma papale di Pio II. Le pareti esterne e l’abside presentano delle grandi finestre gotiche che permettono una suggestiva illuminazione.
All’interno sono presenti affreschi che il papa stesso aveva commissionato ai più importanti artisti dell’epoca.

Palazzo Piccolomini


Palazzo Piccolomini, dal cognome del papa, o Pontificio, venne progettato dopo il 1459 da Bernardo Rossellino. È il primo esempio di palazzo rinascimentale e si ispira a Palazzo Rucellai di Firenze, realizzato da Leon Battista Alberti, maestro di Rossellino. 
All’interno è presente un bellissimo giardino che affaccia sulla Val d’Orcia.

Il Palazzo Vescovile


Il Palazzo Vescovile, sede del museo diocesano, è stato un dono di Pio II a Rodrigo Borgia, Vicecancelliere della Chiesa di Roma e futuro Papa Alessandro VI.
Al suo interno è possibile ammirare arte sacra proveniente dal Duomo e dal territorio della diocesi.

Palazzo Comunale


Probabilmente disegnato da Bernardo Rossellino, quello che possiamo apprezzare oggi è stato rivisitato nel XX secolo. Era la dimora dei podestà e ha sempre svolto una funzione civile.
Al suo interno è possibile ammirare affreschi di Scuola senese del ‘400.

Il pecorino di Pienza


Il pecorino di Pienza è uno dei motivi per cui questo piccolo borgo è tanto rinomato.
Lorenzo il Magnifico ne andava matto e sembra che anche Pio II lo amasse molto, tanto che marchiava le forme che sceglieva per sé con l’anello papale. Non solo, le ragazze del popolo che sapevano realizzare il pecorino migliore erano le più desiderate e corteggiate.

Questo formaggio a pasta dura si ottiene dal latte di pecora, caglio, sale e fermenti lattici.
L’unico riconosciuto come tradizionale è quello stagionato 90 giorni in barrique di legno.
Nonostante sia un pecorino suo sapore non è pungente. Questo è dovuto al sapore che le erbe profumate che crescono nei pascoli della Val d’Orcia conferiscono al latte delle pecore.
Si possono sentire note di castagna, alloro ed erbacei.
Altro aspetto importante è che le pecore da cui deriva il pecorino di Pienza sono di razza sarda.

Questo formaggio ha pasta di colore bianco, tendente al giallo paglierino e viene confezionato in forme tonde a crosta liscia. Quest’ultima può avere colorazioni diverse a seconda della stagionatura: bianca se poco stagionato, gialla se la forma è stata trattata con olio d’oliva e quindi siamo di fronte a un semi stagionato (2-5 mesi), rossa se trattata con succo di pomodoro. La variante più stagionata e pregiata presenta una crosta nera, ha un sapore più asciutto e delicato. Poi ci sono quelli stagionati in orci di terracotta o in grotta scavata nel tufo.

A seconda del grado di stagionatura può essere ottimo alla griglia o da usare in alcune preparazioni o da degustare in abbinamento con miele e marmellata.

Conclusioni


Pienza è un piccolo gioiello della Val d’Orcia che può essere visitata comodamente in un giorno e ha da offrire sia bellezze culturali che esperienze culinarie uniche.


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