Leggende della Val d'Orcia
Tutte le storie che hanno segnato l'immaginario di questa terra

Azienda Agraria Chiarentana di Donata Origo

La Toscana ha dato spesso i natali ad artisti, letterati e personaggi storici di rilievo. È stata scelta come meta da molti personaggi stranieri e oggi vogliamo parlavi della Val d’Orcia, che è stata culla e crocevia delle vite di molte personalità illustri, anche grazie alla Via Francigena.

La fondazione di Siena


Intorno alla fondazione di Siena c’è una leggenda, che riguarda i figli di Remo, fratello di Romolo, fondatore di Roma.
La leggenda narra che Senio e Aschiano, figli di Remo, per fuggire dalla persecuzione dello zio, arrivarono in Toscana, dove fondarono Siena. Per questo motivo la città è piena di riferimenti alla lupa capitolina.
In un secondo momento, Aschiano, amante della vita di campagna, andò in cerca di un luogo più tranquillo e bucolico dove vivere e arrivò nelle Crete Senesi, dove fondò Asciano. Da sempre questi due comuni sono stati alleati l’uno dell’altro.

Quercia delle Checche a Pienza


Nella città ideale di Papa Pio II, Pienza, si trova una leggendaria quercia, che è anche il primo monumento verde d’Italia. Ha circa 370 anni, è alta 22 metri e la sua chioma può raggiungere circa 34 metri di diametro.
Nella storia è stata protagonista molte volte.
Il suo nome leggendario è Quercia delle Streghe, perché si pensava che qui le megere si riunissero per celebrare i loro riti e compiere pratiche magiche.

Pienza

La leggenda di Trequanda: Beata Bonizzella


Intorno al 1230-1235, nel borgo di Trequando nacque Bonizzella Cacciaconte. Come era consuetudine in quel tempo, venne data in sposa a un nobile, che purtroppo presto morì. Lei iniziò a sostenere tutti i bisognosi del luogo e alla fine morì in povertà. Venne sepolta nella Chiesa di San Pietro e Andrea di Trequanda. Molti secoli dopo il corpo venne ritrovato intatto, intriso di incenso. A favorirne il ritrovamento contribuirono delle api che continuavano a entrare e uscire dal fianco della chiesa. La Beata aveva tra le mani un favo a forma di calice costruito dalle api stesse. Intorno alla figura di Beata Bonizzella ci sono molte narrazioni di miracoli: da guarigioni miracolose e malintenzionati che venivano colpiti da cecità e tornavano a vedere solo dopo il pentimento.

La leggenda di San Quirico d’Orcia


San Quirico d’Orcia è uno dei borghi più famosi della valle. La storia intorno alla sua fondazione è documentata dalla Lettera a Zosimo in cui il vescovo Teodoro di Iconio, grazie al sostegno del Vescovo Zosimo, ci ha tramandato la storia.
Quirico era il figlioletto di Giulitta, donna patrizia convertitasi al Cristianesimo. Siamo circa nel 305 d.C., sotto l’Imperatore Diocleziano, durante la persecuzione dei Cristiani.
Giulitta non venne risparmiata e venne torturata dal governatore Alessandro, affinché abiurasse la sua fede, ma lei non lo fece. Durante le torture, il piccolo Quirico intervenne sostenendo di essere cristiano anche lui e il governatore Alessandro lo scaraventò contro una gradinata dove morì.
La madre si mise a pregare per ringraziare Dio di aver accolto il figlio tra le sue braccia. Alessandro, vedendo che continuava a mantenere la fede, decise di farla decapitare. I corpi di madre e figlio vennero recuperati da un’ancella che riuscì a fuggire.
Il loro culto iniziò a diffondersi con l’impero di Costantino, che proclamò la libertà di culto.

Campiglia d’Orcia e le fate del grano


La Rocca di Campigliola si erge su campi coltivati, almeno nell’antichità, a grano. La leggenda narra che i contadini si svegliassero la mattina, nel periodo della mietitura con il grano mietuto e ammucchiato. A lavorare la notte erano le fate che vivevano da quelle parti.

Buonconvento e la Villa del mistero


Nel piccolo comune di Buonconvento c’è una bellissima villa in stile Liberty, disabitata da sempre. La villa venne commissionata dal nobile Luigi Saverio Ricci come pegno di amore. Villa La Rondinella, però, è rimasta sempre disabitata. Tuttavia, ci sono testimonianze di persone a cui sono stati tirati sassi dal cancello della villa, o di altre a cui è stato chiuso lo stesso da strani omini. Non solo, è successo che diverse persone si siano sentite chiedere un passaggio a Villa La Rondinella da individui che asserivano di viverci.

La Val d’Orcia terra ricca di storie


La Val d’Orcia non è solo una terra ricca di prelibatezze, vini pregiati e posti bellissimi in cui trascorrere le vacanze.
Ci sono anche molti miti e leggende, legate a questa terra.
Come, per esempio, il brigante Ghino di Tacco, il Robin Hood toscano, e la Spada nella Roccia a Radicofani.

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