Dal Panpepato al Panforte
Storia di tradizioni e regine

Azienda Agraria Chiarentana di Donata Origo

Il Panforte è uno dei dolci tipici della tradizione senese. Le sue origini sono molto antiche: le prime testimonianze scritte risalgono all’anno Mille.
Il Panforte è, in pratica, la versione meno speziata del Panpepato, suo antenato, le cui origini sono avvolte dalla leggenda.
Si narra che il Panpepato sia stato inventato nel medioevo da una monaca, Sorella Berta, che, preoccupata per la salute dei senesi debilitati in seguito alle precarie condizioni della città in tempi di assedio, pensò di elaborare una ricetta altamente energetica. Da questa nacque un dolce a base di miele, canditi, mandorle, spezie e molto zenzero.
Che questa sia l’origine vera o romanzata del Panpepato poco importa; quello che è certo è che già nel 1370 era un prodotto senese da esportazione.
E a proposito di ingredienti: oggi, come secoli fa, gli ingredienti che compongono la ricetta originale del Panpepato sono diciassette, proprio come le diciassette contrade in cui è suddivisa la città di Siena e che si contendono ogni anno il Palio.

Il Panforte arriva molto dopo il Panpepato e in un’occasione ben precisa, ovvero in onore della visita alla città da parte della regina Margherita di Savoia nel 1879. Proprio per lei, infatti, fu ideato un dolce che rispecchiasse sì la tipicità del famoso dolce tradizionale senese, ma che avesse un gusto più attenuato, più adatto ad un palato regale; al posto del pepe nero vennero usati zucca e vaniglia, e il dolce in questione prese il nome di Panforte Margherita.

Ma sai che con il Panforte si fa anche un gioco antichissimo tuttora praticato, soprattutto durante le feste natalizie, in tutto il territorio senese? Per giocare serve un bel Panforte robusto e incartato alla maniera tradizionale, un tavolo e un metro a stecca.
I giocatori si dividono in squadre e lanciano a turno il panforte sul tavolo cercando di arrivare il più vicino possibile al bordo opposto. Per effettuare le misurazioni si nomina un giudice che, armato di metro, controlla tutti i lanci effettuati. Il punto del turno di gioco viene attribuito alla squadra il cui lancio si è maggiormente avvicinato al bordo del tavolo.
La difficoltà del gioco consiste nell’effettuare lanci precisi, non troppo corti e neanche troppo lunghi – se il Panforte esce dal tavolo e cade, infatti, il tiro è nullo. Inoltre, se il Panforte supera il bordo esterno del tavolo rimanendovi però al di spora, in bilico, allora si tratta di una “capanna” e la nuova misura da superare diviene quest'ultima; a questo punto il rischio di cadute diventa altissimo.
E al termine della partita, si mangia tutti insieme il Panforte protagonista della gara, ormai sbriciolato all’interno del suo incarto in seguito agli urti subiti.



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