Caterina de' Medici
E la storia del profumo

Azienda Agraria Chiarentana di Donata Origo

Il profumo nel Rinascimento diventa un elemento necessario della cura della persona presso le classi più agiate, riemergendo dalle nebbie dalle quali era stato inghiottito durante il Medioevo, per ritrovare i fasti e l’importanza di cui godeva socialmente già in epoca romana.

La storia del profumo, in questo periodo, si intreccia indissolubilmente con quella di Caterina de’Medici.

La figura di Caterina de' Medici


La giovane Caterina, appena quattordicenne, viene data in sposa al futuro re di Francia, il Duca di Orleans, nel 1533. Si trasferisce, quindi, da Firenze alla Corte di Francia, portando al suo seguito, fra i suoi innumerevoli servitori, anche il suo profumiere di fiducia, Renato Bianco.

Questo perché a Firenze, all’epoca, l’uso del profumo era già largamente diffuso fra le nobili dame: era talmente di moda che nei conventi delle maggiori città italiane, Firenze compresa, c’era almeno un frate alchimista che si dedicava alla lavorazione delle erbe e all’estrazione delle loro essenze per la creazione dei profumi.
Caterina de’Medici aveva persino il suo profumiere personale che la seguì in Francia.

Renato Bianco


In Francia l’uso del profumo venne immediatamente accolto in maniera assai positiva, tanto che la nobiltà francese arrivò a fare di Renato Bianco una star, ribattezzandolo col nome di René le Florentin.

A cosa fu dovuto l’impressionante successo? A due fattori, principalmente: presso la Corte di Francia esibizione, esteriorità e sfarzo erano la regola ed erano indispensabili per mantenere il proprio rango ed un certo prestigio – distinguersi con un profumo era quindi una possibilità in più per emergere, per farsi notare; per contro, però, la mancanza di igiene personale tipica della corte francese dell’epoca creava situazioni non poco disagevoli – cattivi odori corporei e aliti pestilenziali minavano i rapporti interpersonali.

Il profumo, quindi, diventa la soluzione ideale, favorendo i contatti fra i personaggi che popolavano le Corti, ingentilendo gli approcci e incrementando il prestigio di chi ne faceva uso, aprendo addirittura le porte del successo e della scalata sociale.
Ecco perché il profumo si è legato a doppio nodo alle élite francesi del Rinascimento, pur essendo, in realtà, una tradizione italiana.

Al lavoro di Renè le Florentin si deve la formazione di un grande numero di novelli profumieri, che aprirono botteghe in tutta Parigi e che andranno poi a mettere le basi per la gloriosa tradizione profumiera francese, che per circa due secoli, in seguito, ottenne una sorta di esclusiva sulla produzione di fragranze.

Ad oggi non è più così e, per quanto l’arte profumiera francese sia fra le più prestigiose al mondo, ci piace ricordare che l’uso del profumo in epoche relativamente recenti nasce in Italia, dove i nobili e le persone provenienti dalle classi più agiate usavano regolarmente il profumo come un qualsiasi altro comune cosmetico dedicato alla cura del corpo.




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